MFormazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA

Buon Natale e Felice Anno Nuovo, MERRY CHRISTMAS AND HAPPY NEW YEAR, FROHE WEIHNACHTEN UND HAPPY NEW YEAR, Gëzuar Krishtlindjet dhe Gëzuar Vitin e Ri, عيد ميلاد مجيد وسنة جديدة سعيدة , З Калядамі і HAPPY NEW YEAR, ВЕСЕЛА КОЛЕДА И ЩАСТЛИВА НОВА ГОДИНА, ЎBON NADAL I FELIÇ ANY NOU, VESELÉ VÁNOCE A ŠŤASTNÝ NOVÝ ROK, Sretan Božić i Sretna Nova Godina, GLĆDELIG JUL OG GODT NYTÅR, Happy New Year חג מולד שמח ו, Häid jõule ja head uut aastat, HYVÄÄ JOULUA JA ONNELLISTA UUTTA VUOTTA, FELIZ NATAL E FELIZ ANO NOVO, Nadolig Llawen a Blwyddyn Newydd Dda, ΚΑΛΑ ΧΡΙΣΤΟΥΓΕΝΝΑ ΚΑΙ ΚΑΛΗ ΧΡΟΝΙΑ, Merry Christmas AGUS Athbhliain BHLIAIN, Gleπileg jól og Gleðilegt nýtt ÁR, Priecīgus Ziemassvētkus un laimīgu Jauno gadu, Kalėdų ir Naujųjų metų, Merry Божиќ и Среќна Нова Година, FELICE ANNO NUOVO ناتاله پست, BUON NATALE E FELICA ANNO NUOVO, Crăciun fericit şi HAPPY NEW YEAR, С Рождеством и HAPPY NEW YEAR, Срећан Божић и срећна Нова Година, VESELЙ VIANOCE A ŠŤASTNÝ NOVÝ ROK, Vesel božič in srečno novo leto, ˇFELIZ NAVIDAD Y FELIZ AÑO NUEVO, GOD JUL OCH GOTT NYTT ÅR, З Різдвом і HAPPY NEW YEAR, Boldog Karбcsonyt és Boldog Új Évet, לעבעדיק ניטל און גליקלעך נייַ יאָר

FORMAZIONE

il FIGLIO dell'UOMO

ONLUS - ASSOCIAZIONE CATTOLICA

E-mail: studiotecnicodalessandro@virgilio.it

Siti Internet: http://www.cristo-re.eu ; http://www.maria-tv.eu ;

http://www.vangeli.net ; http://www.mondoitalia.net ;

http://www.web-italia.eu ; http://www.engineering-online.eu;

dal 28 Marzo al 4 Aprile 2010

9a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

Aderite all"

ORDINE LAICO dei "CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO" per VIVERE il VANGELO, Diventate CAVALIERI del FIGLIO dell'UOMO vivendo la Vostra VITA in FAMIGLIA e sul LAVORO secondo VIA, VERITA' VITA

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

 

Bella Italia http://www.miglionico web.it Prof.. Labriola

 

 MILANO D'UOMO

Foto di MILANO

in sequenza clicca qui sopra

 TARANTO CASTELLO

Foto di TARANTO

clicca qui sopra

TA1 - TA2 - TA3

MIGLIONICO CROCIFISSO

XV SECOLO

clicca qui sopra

MG1.- MG2.- MG3.-

POLITTICO

XV SECOLO

Cima da Conegliano

MATERA SASSI

Per vedere altre foto clicca qui sopra

MARTINA

CHESA

S. MARTINO clicca qui sopra:

..1.. - ..2.. - ..3.. -..4.. - ..5.. - ..6.. -..7.. - ..8..

Links:Parrocchia Cristo Re Martina

http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it

VATICANO LEV CHIESA CATTOLICA

Http://www.santiebeati.it

http://www.lachiesa.it RADIO MARIA

http://www.cismitalia.org/ http://www.usmi.pcn.net http://www.ciisitalia.it

http://www.fratiminori lecce.org/node/342

Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi 2010-01-02

LA SOLLECITAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL DISCORSO DI FINE ANNO

Pdl: "Ora fare davvero le riforme"

Dopo Umberto Bossi anche i rappresentanti del Pdl sollecitano un'adesione concreta all'invito del Capo dello Stato.

Bersani: "Sì, ma subito agenda sociale"

ROMA - Non è stato un gesto di formale cortesia, la telefonata di Silvio Berlusconi a Giorgio Napolitano subito dopo il messaggio augurale di fine anno del Capo dello Stato.

Il premier, che l'ultimo dell'anno si era mostrato in pubblico per la prima volta dopo l'aggressione, prima del cenone di San Silvestro ha voluto far capire al presidente quanto avesse gradito le sue parole, quanto avesse condiviso quell'appello a fiducia, speranza, unità e coesione.

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

40° Anniversario - UPPORTO ENGINEERING-ONLINE

Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto, pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare.. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio..

 

Il Mio Pensiero:

 

 

 

 

AVVENIRE

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.avvenire.it

2010-01-04

 

 

 

 

 

 

 

2010-01-02

 

 

 

 

 

 

 

 

CORRIERE della SERA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.corriere.it

2010-01-04

Bondi: "Il problema del pd è l'ex pm"

Di Pietro: appelli incauti da Napolitano

Ma il Pd: così aiuta solo Berlusconi

Il leader Idv: il Capo dello Stato ha messo il vento in poppa ai pirati. Letta: "E' il miglior alleato del premier"

Antonio Di Pietro

Antonio Di Pietro

ROMA - Antonio Di Pietro torna ad attaccare governo e maggioranza. E a creare un problema di rapporti al Pd. "Il 2009 lo avevo chiuso con l'augurio che l'Italia tornasse a essere una Repubblica fondata sul lavoro. Neanche il tempo di augurare un buon 2010 a oltre un milione di disoccupati che arriva la nuova provocazione del governo, quella di cancellare proprio l'articolo 1", ha scritto il leader dell'Idv nel suo blog. "Dal punto di vista politico il 2010 costringe già a disseppellire l'ascia di guerra contro il solito manipolo golpista che vuole stravolgere la Costituzione cavalcando le dichiarazioni del Capo dello Stato, forse incaute visti gli interlocutori", ha spiegato. "L'Italia ha bisogno di riforme che devono essere discusse in Parlamento e in nessun altro posto, con i tempi che queste richiedono per essere approvate, tempi sicuramente diversi dalle scadenze processuali di Silvio Berlusconi", ha aggiunto. "Ma come si può chiedere a un branco di elefanti di attraversare un negozio di cristalli senza rompere nemmeno un bicchiere?" ha insistito l'ex pm. Che poi ha aggiunto: "Il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica ha messo 'il vento in poppa alla barca dei pirati' che utilizzerà strumentalmente le dichiarazioni di chi rappresenta le istituzioni per distruggere e mortificare le stesse".

PDL - Immediata la replica del Pdl. "Anche le ultime dichiarazioni dell'ex pubblico ministero di Milano Di Pietro, che chiamano nuovamente e impropriamente in causa il Presidente della Repubblica - afferma il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi - evidenziano al Pd il problema non più rinviabile di come sia possibile conciliare l'alleanza politica con un partito eversivo come quello di Di Pietro con il proposito di divenire un partito riformista disponibile al dialogo, e con il doveroso rispetto nei confronti delle più alte istituzioni". Secondo il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, "è evidente che il nucleo d’odio, di cui abbiamo già parlato in questi giorni, è sempre in azione, come stanno a testimoniare le dichiarazioni di De Magistris ieri ("Berlusconi via dall'Italia") e oggi di Di Pietro"- "I componenti di questo nucleo d'odio - prosegue - hanno tre bersagli: il primo è da sempre Berlusconi, contro il quale nel 2009 è stata sviluppata una campagna d'odio con i risultati che abbiamo visto. Ma non finisce qui. Il secondo obiettivo è la parte del Pd che vuole condurre contro il governo Berlusconi e la maggioranza una battaglia di opposizione normale. Il terzo bersaglio è il Presidente Napolitano, verso il quale non hanno neanche il dovuto rispetto istituzionale, forse perché - conclude Cicchitto - non sopportano il ruolo al di sopra delle parti che questo Presidente della Repubblica, diversamente da altri, sta svolgendo".

PD - Tocca a Enrico Letta cercare di far capire a Di Pietro che su questa strada, secondo il Pd, si arriva solo a rafforzare Berlusconi e la maggioranza. "Con questa continua rincorsa Di Pietro e De Magistris portano il centrosinistra nell'abisso e sono i migliori alleati di Berlusconi - afferma il vicesegretario del Pd-. Noi continuiamo sulla nostra linea di sostegno e difesa del Capo dello Stato e della sua posizione a favore delle riforme e dell'interesse nazionale".

 

03 gennaio 2010

 

 

 

 

 

2010-01-02

LA SOLLECITAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL DISCORSO DI FINE ANNO

Pdl: "Ora fare davvero le riforme"

Dopo Umberto Bossi anche i rappresentanti del Pdl sollecitano un'adesione concreta all'invito del Capo dello Stato. Bersani: "Sì, ma subito agenda sociale"

*

NOTIZIE CORRELATE

*

Bossi: "Nel 2010 più riforme e meno chiacchiere"

ROMA - Non è stato un gesto di formale cortesia, la telefonata di Silvio Berlusconi a Giorgio Napolitano subito dopo il messaggio augurale di fine anno del Capo dello Stato. Il premier, che l'ultimo dell'anno si era mostrato in pubblico per la prima volta dopo l'aggressione, prima del cenone di San Silvestro ha voluto far capire al presidente quanto avesse gradito le sue parole, quanto avesse condiviso quell'appello a fiducia, speranza, unità e coesione.

"DALLE PAROLE AI FATTI" - "Il discorso di Napolitano gli è piaciuto davvero molto", dice chi ha parlato con il premier, trovandolo positivo e lieto. Se l'inquilino del Quirinale dice che le riforme sono una priorità, se specifica che non solo quelle istituzionali economiche e sociali, ma anche quella della giustizia non possono più essere rinviate, non devono essere tenute ancora in sospeso e "non possono essere bloccate da un clima di sospetto tra le forze politiche e e da opposte pregiudiziali". Particolarmente apprezzato dal Premier sarebbe stato anche l'appello del Capo dello Stato alla "responsabilità" dei singoli partiti: parole che blindano il dialogo e renderanno comunque più facile alla maggioranza andare avanti anche da sola, eventualmente dovesse essere delusa la fiducia del Colle sul fatto che il confronto andrà avanti e non si bloccherà per "sterili recriminazioni e contrapposizioni".

PDL "SCHIERATO" PER LE RIFORME- Alla reazione di Berlusconi hanno fatto eco le parole di Bossi ("Cosa ci aspettiamo dal 2010? Le riforme. Ma non vogliamo sentir parlare di chiacchiere, siamo geneticamente contrari a quelli che parlano, parlano e poi non fanno un bel nulla") e quelle di diversi esponenti di spicco del Pdl. Il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto ha commentato: "Il Presidente della Repubblica ha fatto un discorso sopra le parti e ha invitato maggioranza e opposizione a impegnarsi per fare le riforme costituzionali". Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati Pdl ha rinforzato: "È giusto e saggio esprimere il proprio apprezzamento per le parole del presidente della Repubblica. Ma sicuramente più utile è mettersi al lavoro per tradurre in provvedimenti di legge le esortazioni del Capo dello Stato. Ogni dito alzato, ogni eccezione sollevata è un espediente per non fare le riforme, che invece vanno fatte a partire dalla prima seduta utile del Parlamento".

BERSANI: "SÌ A RIFORME MA AGENDA SUI TEMI SOCIALI" - "Un messaggio ancora una volta autorevole e chiaro che ha il suo cuore nell'esigenza di riforme sociali e istituzionali" ha chiosato dal canto suo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che però ha sottolineato. "Il richiamo al lavoro dei giovani ed alle condizioni del Mezzogiorno non può restare inevaso".

CASINI: "PRIORITÀ AL LAVORO" - A chiedere di mettere gli aiuti ai disoccupati e alle famiglie in cima all'agenda è Pier Ferdinando Casini, che fa fronte con il Pd e auspica su questo tema "un grande patto tra maggioranza e opposizione". A suo giudizio "il lavoro e la famiglia devono essere i due grandi temi su cui maggioranza e opposizione possono trovare un'intesa". I soldi per finanziari gli interventi di sostegno, suggerisce il leader dell'Udc, si possono facilmente reperire destinando alla bisogna i capitali rientrati in Italia con l'operazione dello scudo fiscale.

DI PIETRO FUORI DAL CORO - Fuori dal coro il solito Di Pietro, che sul suo blog scrive: "Ho ascoltato il discorso del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e direi che è di per sé condivisibile come tutte le dichiarazioni di buoni propositi. Sono improcrastinabili riforme che garantiscano un futuro a questo Paese. Ci vogliono maggiori risorse per le fasce sociali più deboli e interventi economici strutturali seri". Il leader dell'Idv così prosegue: "Ma per quanto riguarda la riforma della giustizia il problema è sempre lo stesso, le riforme che vuole questo Governo sono solo ed esclusivamente norme per salvare Berlusconi dai suoi guai giudiziari, quindi processo breve, legittimo impedimento e il solito elenco di provvedimenti ad personam noti ormai a tutti. Insomma, su questo tema, non credo si possa parlare di clima di sospetto, ma di certezza, visto che questi provvedimenti sono già all'esame del Parlamento. Sono sicuro che il Presidente della Repubblica saprà essere garante dei principi della Costituzione e che, questa volta, non firmerà questi orrori".

 

01 gennaio 2010(ultima modifica: 02 gennaio 2010)

 

 

 

 

 

 

La bussola del Presidente

Il Presidente della Repubblica non guida la politica del Paese. Ma può, restando nei suoi poteri, esercitare una leadership. Con essa, può offrire orientamento ai cittadini e al mondo politico.

Ascoltando il messaggio di Giorgio Napolitano, sapevo di non potermi attendere l’annuncio di decisioni. Cercavo una cosa più rara e importante, in un momento così confuso: l'orientamento, una visione nella quale riconoscersi, sull'Italia, la crisi, la politica. La visione mi è parsa nitida e forte. Ne ho colti quattro capisaldi.

L'atteggiamento. A fine 2008 il Presidente indicava "l’atteggiamento da tenere dinanzi alla pesante crisi": dobbiamo considerarla come "grande prova e occasione per aprire al Paese nuove prospettive di sviluppo". Rispetto a questo metro di valutazione, il suo giudizio dopo un anno appare incoraggiante, ma non soddisfatto. Grazie al "serio sforzo" compiuto dalla comunità internazionale e da quella italiana — "Paese" e poteri pubblici — "guardiamo con fiducia, con più fiducia del 31 dicembre scorso, al nuovo anno". Ma sulle politiche per dare all'Italia nuove prospettive di sviluppo, "il discorso resta ancora interamente aperto".

Il Paese. Risiede sul colle più alto, il Presidente, ma è un attento osservatore delle realtà locali. Ed è "guardando a quel che si è mosso nel profondo del nostro Paese" che nutre una fondata fiducia. "Nel tessuto più ampio e profondo della società si è reagito alla crisi con intelligenza, duttilità, senso di responsabilità". Con garbo, Napolitano sembra invitare i protagonisti della politica a posare anch’essi lo sguardo un po’ più in basso: "In realtà, non è vero che il nostro Paese sia diviso su tutto: esso è più unito di quanto appaia se si guarda solo alle tensioni della politica".

La politica. Se il suggerimento verrà colto, si potrà avere "un ritorno di lucidità e di misura nel confronto politico", che gioverebbe alle stesse forze politiche. "Esse— diceva il messaggio di un anno fa— possono guadagnare fiducia solo mostrandosi aperte all’esigenza di un impegno comune, ed esprimendo un nuovo costume". Predica inutile? Non proprio. "Lo so bene— osserva Napolitano (con elegante understatement, se si pensa agli attacchi personali che ha ricevuto da più parti) — abbiamo vissuto mesi molto agitati sul piano politico, ma ciò non deve impedirci di vedere come si sia operato in concreto da parte di tutte le istituzioni, realizzandosi, nonostante i forti contrasti, anche momenti di impegno comune e di positiva convergenza".

Le riforme. L’impegno comune è necessario per le riforme, chieste con vigore dal Presidente: quelle istituzionali e quelle, "da non rinviare", nel campo economico e sociale. "L’economia italiana deve crescere di più emeglio che negli ultimi quindici anni: ecco il nostro obbiettivo fondamentale". Egli registra positivamente le riforme annunciate dal governo sugli ammortizzatori sociali e sul fisco. Invita a presentare "un'analisi e una proposta d'insieme".

Quello di Napolitano non è un discorso di politica economica. Ma i temi sui quali sollecita l’azione — il Mezzogiorno, i giovani, l'equità sociale — sono legati da una stringente logica economica. Senza risultati su questi fronti, l’Italia sarebbe frenata nella crescita. E non riuscirebbe neppure ad essere un'"economia sociale di mercato", per mancanza di "sociale" e conseguente rigetto del "mercato".

Mario Monti

02 gennaio 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA LEGA: "Saremo duri con i sabotatori"

"Nel2010 riforme e meno chiacchiere"

Bossi: "No a quelli che parlano soltanto". Calderoli: "L'appello di Napolitano richiede risposte sincere"

Calderoli e Bossi (Cavicchi)

Calderoli e Bossi (Cavicchi)

MILANO - "Cosa ci aspettiamo dal 2010? Le riforme. Ma non vogliamo sentir parlare di chiacchiere, siamo geneticamente contrari alla melassa buonista e a quelli che parlano, parlano e poi non fanno un bel nulla": Umberto Bossi, interpellato dall'Ansa, traccia così il programma della Lega per il nuovo anno: "Noi siamo disposti a parlare con chiunque, a trovare accordi, ma ad una condizione: che le cose si facciano! Non vogliamo chi perde tempo o lo fa perdere apposta". "La Lega - aggiunge - prosegue per la propria strada. Ed è una strada ben chiara. E ribadisco, per chi ancora non lo avesse capito, che siamo contrari alla melassa buonista, al chicchiericcio di quelli che parlano, parlano e non fanno mai nulla. Adesso servono le riforme. Questo è il nostro programma per il 2010"

CALDEROLI - Anche Roberto Calderoli batte sullo stesso tasto. "Chi ha qualcosa da dire contro le riforme parli adesso o mai più, perché l'appello di Napolitano richiede risposte sincere. Il presidente ha chiesto serenità alle forze politiche e forse avrebbe dovuto aggiungere anche sincerità". "Il Presidente - spiega Calderoli, che ha seguito l'intervento di Napolitano in Tv, accanto a Bossi, durante una breve vacanza a Ponte di Legno - ha fatto un discorso importante, anche se di circostanza, e a questo punto, dopo le sue parole, le forze politiche devono mettere in campo la coerenza. Chi si oppone alle riforme lo faccia alla luce del sole. Perché se la Lega vedrà qualcuno che bara, che finge di starci per poi mettere i bastoni tra le ruote, non farà sconti e di fronte al sabotaggio chiamerà in piazza i cittadini che sono stanchi di chiacchiere. E per quelli che hanno a cuore l'unità del Paese, tanto invocata dal Presidente, ricordo che senza riforme la prima a saltare è proprio l'unità del Paese, non perché qualcuno accende fuochi ma per implosione del sistema". "Il mio non è un appello di maniera - aggiunge il coordinatore delle segreterie del Carroccio - La Lega ha già portato a casa la riforma cui teneva, ed è il federalismo fiscale, quindi potremmo anche ritenerci soddisfatti. Ma poiché per il Paese le riforme sono fondamentali e non rinviabili, adesso la questione è di vita o di morte: se qualcuno ha delle riserve lo dica subito, davanti a tutti. Altrimenti non abbiamo nessuna reticenza a dire che ai sabotatori porteremo attacchi pesantissimi, esattamente come quei popolani che di fronte all'oppressione subdola e mascherata in varie epoche della storia hanno messo mano al forcone e al letame".

 

01 gennaio 2010

REPUBBLICA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.repubblica.it

2010-01-04

"Noi difendiamo il presidente e la sua posizione a favore delle riforme"

Riforme, il Pd contro l'Idv

"I migliori alleati di Berlusconi"

Ieri la provocazione di De Magistris: "Il premier se ne vada dall'Italia"

Bonaiuti: "Abbiamo avviato il dialogo ma già abbondano missili e cannonate"

Riforme, il Pd contro l'Idv "I migliori alleati di Berlusconi"

Enrico Letta

ROMA - A due giorni dal messaggio di fine anno del capo dello Stato Giorgio Napolitano, con il suo appello a "un confronto sereno e serrato fra le forze politiche" per l'avvio delle riforme necesarie al Paese, è di nuovo scontro fra maggioranza e opposizione.

A innescare la miccia sono le parole pronunciate ieri da Luigi De Magistris ("Berlusconi se ne vada dall'Italia") ma soprattutto dopo quel che Antonio Di Pietro ha scritto nel suo blog, definendo "incaute, visti gli interlocutori" le affermazioni del presidente della Repubblica.

La maggioranza insorge, il Pdl Fabrizio Cicchitto osserva come sia "sempre in azione" il "nucleo d'odio", il portavoce del premier Paolo Bonaiuti denuncia che agli attacchi "non arriva alcuna risposta delle sinistra riformista" ma a stretto giro è il numero due del Pd, Enrico Letta, a replicare all'Italia dei valori: "Sono i migliori alleati di Berlusconi - dice - e portano il centrosinistra nell'abisso".

Proprio ieri - in una giornata agitata anche dalle dichiarazioni del ministro Brunetta sull'articolo 1 della Costituzione - Bonaiuti aveva nuovamente auspicato "un confronto sui fatti" con l'opposizione, ribadendo che il percorso sulle riforme potrebbe ripartire dal Senato e dalla "bozza Violante", pur insistendo sulla necessità di un rafforzamento dei poteri del premier.

"Abbiamo fatto partire l'iniziativa per le riforme - ha ribadito oggi Bonaiuti - ma già abbondano missili e cannonate dai Di Pietro e dai De Magistris e non vediamo ancora molte risposte concrete dalla sinistra riformista".

Ma ecco che il Pd si dissocia dalle affermazioni dell'Italia dei valori e difende Napolitano. "Con questa continua rincorsa Di Pietro e De Magistris portano il centrosinistra nell'abisso e sono i migliori alleati di Berlusconi - afferma il vicesegretario Letta in una nota - noi continuiamo sulla nostra linea di sostegno e difesa del capo dello Stato e della sua posizione a favore delle riforme e dell'interesse nazionale".

(3 gennaio 2010) Tutti gli articoli di politica

 

 

 

 

 

 

2010-01-02

Telefonata di apprezzamento a Napolitano dopo il discorso di fine anno

E ai suoi: il leader del Partito democratico circondato da troppi estremismi

Berlusconi, ok al Colle come garante

"Ma temo che Bersani si tiri indietro"

Prima del cenone due ore tra la folla di un centro com-merciale. "Tutti a dirmi: vai avanti"

di CARMELO LOPAPA

Berlusconi, ok al Colle come garante "Ma temo che Bersani si tiri indietro"

Berlusconi giovedì al centro commerciale di Villasanta, immagine dal sito www.sanprecario.com

ROMA -"Sapeste come mi ha accolto la gente, che entusiasmo, forse ancor più di prima, la verità è che gli italiani mi amano". Al tavolo della festa con gli amici più intimi, Fedele Confalonieri, i figli Marina e Luigi, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è raggiante. Notte di Capodanno, poche ore dopo il primo bagno di folla dall'aggressione del 13 dicembre. Centro commerciale di Villasanta, a due passi da Villa San Martino ad Arcore. Due ore tra strette di mano ai cassieri e ai clienti, foto e applausi, "Forza presidente", "Silvio vai avanti", un acquisto, il caffè al bar. Vistosa medicazione alla guancia sinistra, piccolo cerotto sotto il naso.

Per il Cavaliere tornato in pubblico è un bagno di folla da crisi di astinenza, ma anche un messaggio erga omnes: lui a quei "tuffi" non rinuncerà. Tanto meno allo start della campagna elettorale per le regionali che intende giocare, come al solito, in prima persona. Berlusconi sereno, tranquillo, gioviale, anche dopo aver ascoltato con attenzione il discorso del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Più che apprezzato il richiamo alle riforme da condividere e il ricordo del "grave episodio" dell'aggressione: telefonata di congratulazioni e auguri "sinceri" al presidente della Repubblica, pochi minuti dopo. Certo, a chi lo ha chiamato ieri, il premier ha confessato come la pensi realmente. "Bene Napolitano, ottima l'apertura sulle riforme. Il fatto è che noi siamo pronti a farle insieme, ma il centrosinistra alla fine non avrà il coraggio di mettersi al tavolo. Vedrete, Bersani rischia di non farcela. È già prigioniero di Franceschini, della Bindi e del solito Di Pietro". L'auspicio, in questo contesto, è che "il presidente Napolitano si faccia garante del percorso per le riforme", che "riesca a convincere lui i dirigenti del Pd a superare le resistenze". Anche se ad Arcore aleggia un sospetto di fondo, quello che ruota sempre attorno al nodo delle leggi ad personam. "Se Bersani e gli altri continuano a chiedermi di discutere insieme le riforme ma di mettere da parte il ddl sul processo breve, vuol dire che non demordono dal sogno di eliminarmi per vie giudiziarie".

Perché la prima tappa del cammino delle riforme è proprio quella della giustizia. Alla ripresa, il Senato parte proprio col processo breve, mentre a fine mese approderà alla Camera il legittimo impedimento. Per Berlusconi sarà il banco di prova. Dopo di che, se il giocattolo si rompe, "niente melassa buonista", come ha anticipato ieri Bossi, la maggioranza andrà a spron battuto. "Anche perché c'è già un nostro progetto di riforme, che abbiamo presentato agli elettori, e quello porteremo avanti alla fine - racconta il ministro Gianfranco Rotondi -. Il Pd, con le sue divisioni interne, le riforme non le farebbe neanche se gli lasciassimo carta bianca". Insomma, per dirla con un altro ministro, Sandro Bondi, il sentiero indicato dal presidente Napolitano è "stretto e difficile" sebbene necessario e ormai, ragiona il berlusconiano Osvaldo Napoli, "bisogna passare dalle parole ai fatti".

E infatti il presidente del Consiglio, raccontano in casa Pdl, andrà avanti per la sua strada, con una campagna elettorale già in rampa di lancio, nuovi brand "partito dell'amore" e lo slogan "l'amore vince ogni cosa". "Con l'ultima svolta, la disponibilità al dialogo, io guadagno punti - spiega ai suoi il premier - mentre il Pd resta al palo, prigioniero delle resistenze interne". Il riferimento è al sondaggio consegnatogli negli ultimi giorni dell'anno, che darebbe il Pdl sulla soglia del 40 per cento e il suo gradimento personale tra il 65 e il 67 per cento: "Ormai due italiani su tre stanno con me", va ripetendo.

Ieri mattina, nuova seduta di terapia in villa, le proseguirà fino al rientro che il premier vorrebbe già all'indomani dell'Epifania ma che i medici suggeriscono di rimandare a lunedì 11. Sulla scrivania di Arcore, il dossier delle regionali con le ultime caselle (Campania soprattutto) da mettere a punto. Ma anche lì, Berlusconi ostenta fiducia: "I problemi li hanno loro, non noi. Guardate cosa stanno combinando in Puglia e nel Lazio".

© Riproduzione riservata (2 gennaio 2010)

 

 

 

 

La dottrina del Quirinale

di MASSIMO GIANNINI

Come ogni Capodanno il "cuore d'Italia", da Palermo ad Aosta, batte all'unisono con quello del presidente della Repubblica. Gli auguri di Giorgio Napolitano alla nazione rassicurano un'opinione pubblica esasperata e stimolano una classe politica esagitata. Il messaggio è vagamente ecumenico, il plauso unanimemente bipartisan. Ma senza alcuna pretesa di rovinare lo strano "presepe italiano" di fine 2009 (in cui si contempla la proditoria anomalia di una statuetta del Duomo di Milano e in cui si celebra l'assolutoria epifania del Partito dell'Amore) bisogna riconoscere che nel vigoroso "Inno alla serenità" pronunciato dal Capo dello Stato ci sono chiavi meno scontate e note più acuminate di quello che appaiono. La "Dottrina Napolitano" si incardina intorno a una premessa e a una promessa. La premessa riguarda le questioni economiche e sociali. L'Italia, dopo mesi "molto agitati", ha un drammatico bisogno di essere governata.

Di fronte alla gravità di una crisi che pagheremo a caro prezzo sul piano dei costi economici (pesante caduta della produzione e dei consumi) e dei costi sociali (crollo dell'occupazione e aumento della povertà e delle disuguaglianze) il Paese ha reagito più con la forza delle sue braccia che non con la leva delle riforme. Il risultato nega l'assunto del presidente del Consiglio: nessuno sarà lasciato indietro. Non è vero. Chi è più forte ce la fa: imprese che hanno ristrutturato e lavoratori a tempo indeterminato con garanzie consolidate. Chi è più debole non ce la può fare: "invisibili" del ceto produttivo (micro-imprese senza rappresentanza e professionisti senza mercato) e soprattutto "invisibili" del mondo del lavoro (giovani precari con tutele deboli o inesistenti). Questa è la vera emergenza nazionale, che finora il governo ha affrontato con un approccio minimalista. Il Capo dello Stato ripropone invariato il monito che lanciò inutilmente il 31 dicembre del 2008: da questo abisso può riemergere un Paese più forte e più giusto. Se a distanza di un anno quel discorso resta "interamente aperto", vuol dire che chi doveva adoperarsi per trasformare la difficoltà in opportunità non l'ha fatto. Ci sono riforme "non più rinviabili". Non regge più l'alibi biblico del Qoelet (c'è un tempo per seminare, un tempo per raccogliere). La riforma degli ammortizzatori sociali e quella del fisco vanno fatte qui ed ora. Il governo le metta in campo, e la smetta di parlar d'altro.

La promessa riguarda le questioni politiche e istituzionali. Se rispetterà i tre valori intorno ai quali si cementa il civismo repubblicano (solidarietà, coesione sociale, unità nazionale) Berlusconi non troverà mai in Napolitano un ostacolo. Anche in questo campo ci sono riforme che "non possono essere tenute in sospeso" o bloccate dalle "opposte pregiudiziali". Ma anche qui il presidente della Repubblica rilancia la palla al governo. Le riforme istituzionali e la riforma della giustizia sono necessarie. La Costituzione può essere rivista nella sua seconda parte, secondo le procedure dell'articolo 138. Tutto si può fare, ma a tre precise e inderogabili condizioni. La prima, sui processi: le riforme siano "ispirate solo all'interesse generale", cioè all'esclusivo "servizio dei cittadini". Questo esclude che si possano riproporre leggi ad personam ispirate solo a un interesse particolare, e cioè al servizio di un cittadino (il premier). La seconda, sulla forma di governo: le riforme abbiano un "radicato ancoraggio" a quegli equilibri fondamentali tra potere esecutivo, potere legislativo e organi di garanzia sui quali poggia un sano sistema democraztico. Questo esclude presidenzialismi o premierati senza un corrispondente rafforzamento delle Camere e dei cosiddetti "poteri neutri". La terza, sul metodo: le riforme esigono la ricerca della "condivisione più larga possibile", nel solco della mozione approvata dal Senato il mese scorso. Questo esclude ogni forma di "patto scellerato", e ricolloca il confronto nell'unico luogo aperto, legittimo e titolato ad ospitarlo, cioè il Parlamento.

La "Dottrina Napolitano" fa piazza pulita di alibi e dubbi, inciuci ed equivoci. Il suo riformismo costituzionale smonta il sintagma dei teorici di ritorno di una sedicente "rivoluzione liberale" che, nella versione periana, vedono la storica malattia italiana nell'idea stessa di un compromesso sulle regole. Il suo spirito costituente spezza il paradigma "hobbesiano" che, nella visione berlusconiana, lega l'esistenza stessa del diritto al principio di sovranità. Dove l'origine dell'ordine politico risiede solo nel riconoscimento collettivo del sovrano, dove la sovranità è il presupposto necessario per l'esistenza dell'ordine politico e dove perciò l'unico diritto possibile è il diritto posto dal sovrano (Maurizio Fioravanti, in "Fine del diritto", Il Mulino). "Io non desisterò", promette il presidente della Repubblica agli italiani, all'alba di questo insondabile 2010. Noi lo ringraziamo per questo. E siamo con lui.

© Riproduzione riservata (2 gennaio 2010)

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.unita.it

2010-01-04

Di Pietro attacca Napolitano Il Pd: "L'Idv è il miglior alleato di Berlusconi"

Ritornano le critiche di Idv al capo dello Stato, ritorna la polemica tra Idv e Pd. Oggi sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori ha commentato il discorso di fine anno del presidente della Repubblica, affermando che le parole di Napolitano sono state "incaute" e che è necessario "disseppellire l'ascia di guerra contro il solito manipolo golpista". Secondo Di Pietro il discorso di fine anno del presidente della Repubblica ha messo "il vento in poppa alla barca dei pirati, che utilizzerà strumentalmente le dichiarazioni di chi rappresenta le istituzioni per distruggere e mortificare le stesse".

Arrivano subito le reazioni indignate del centrodestra. Secondo il ministro Rotondi "Di Pietro vuole demolire il Quirinale". Margherita Boniver afferma che "sembra che i molteplici inviti di Napolitano ad abbassare i toni per alcuni non valgono". Rincara la dose Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera del Pdl. "È evidente che il nucleo d'odio, di cui abbiamo già parlato in questi giorni, è sempre in azione, come stanno a testimoniare le dichiarazioni di De Magistris ieri e oggi di Di Pietro. I componenti di questo nucleo d'odio hanno tre bersagli: il primo è da sempre Berlusconi, contro il quale nel 2009 è stata sviluppata una campagna d'odio con i risultati che abbiamo visto. Il secondo obiettivo è la parte del Pd che vuole condurre contro il governo Berlusconi e la maggioranza una battaglia di opposizione normale; il terzo bersaglio è il Presidente Napolitano, verso il quale non hanno neanche il dovuto rispetto istituzionale, forse perchè non sopportano il ruolo al di sopra delle parti che questo presidente della Repubblica, diversamente da altri, sta svolgendo".

Dopo qualche ora arriva anche la reazione del Partito democratico, per bocca del vice segretario Enrico Letta. "Con questa continua rincorsa Di Pietro e De Magistris portano il centrosinistra nell'abisso e sono i migliori alleati di Berlusconi", ha dichiarato l'esponente Pd in una nota. "Noi continuiamo sulla nostra linea di sostegno e difesa del capo dello Stato e della sua posizione a favore delle riforme e dell'interesse nazionale", ha concluso il vice segretario.

03 gennaio 2010

 

 

 

 

 

2010-01-02

"Il Giornale" attacca Napolitano

di ce.bu.tutti gli articoli dell'autore

Al "Giornale" di famiglia Berlusconi non è bastata la cordiale telefonata del Presidente del Consiglio e quel ringraziamento a Napolitano per averlo citato nel suo discorso di fine anno. Oggi il quotidiano diretto da Vittorio Feltri parte all'attacco dell'inquilino del Quirinale.

Linguaggio e riferimenti sono quanto di più becero e scontato per solleticare l'umore dei lettori con l'anno nuovo. Il titolo è "Che barba il discorso di Napolitano", occhiello "Piace a tutti perché non dice niente", catenaccio "Frasi di circostanza, concetti scontati, parole senza fatti: non è di questo che il Paese ha bisogno".

Dunque la strategia del "Giornale" di famiglia Berlusconi sembra sempre la stessa: demolire il Presidente della Repubblica, almeno fino a quando si "ostinerà" a farsi garante delle regole e a difendere la Costituzione dai tentativi di assalto della destra berlusconiana.

Il capo dello Stato dice cose giuste? Non importa. Nel gergo feltriano diventano "frasi di circostanza". Il Paese ha bisogno di fatti e non di parole? Peccato che quei "fatti" di cui ha bisogno il Paese tocca farli a chi governa e non al Presidente della Repubblica...

02 gennaio 2010

il SOLE 24 ORE

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.ilsole24ore.com

2010-01-04

 

 

 

 

 

 

 

2010-01-02

Bossi: "Adesso vogliamo fatti,

basta chiacchiere sulle riforme"

1 gennaio 2010

ANALISI / Dalla Lega nessuna critica al Quirinale, ma l'invito a fare presto (di Stefano Folli)

Napolitano, priorità i giovani e la crescita del Sud. Riforme "con misura e realismo"

"Dai nostri archivi"

Dalla Lega nessuna critica al Quirinale, ma l'invito a fare presto

Riforme, tregua Bossi-premier

Napolitano, priorità i giovani e la crescita del Sud. Riforme "con misura e realismo"

Berlusconi incontra Bossi e Tremonti per parlare di giustizia ed economia

PILLOLA POLITICA / Pdl e Lega: restano nubi su riforme e referendum

"Cosa ci aspettiamo dal 2010? Le riforme. Ma non vogliamo sentir parlare di chiacchiere, siamo geneticamente contrari alla melassa buonista e a quelli che parlano, parlano e poi non fanno un bel nulla". Umberto Bossi, interpellato dall'agenzia Ansa, traccia così il programma della Lega per il nuovo anno.

Il ministro delle Riforme, che ha trascorso il Capodanno a Ponte di Legno (Brescia), spiega al cronista di non voler fare commenti sul discorso di fine anno del Presidente Napolitano. Ma accetta di parlare dei programmi della Lega per l'anno nuovo: "Cosa ci aspettiamo per l'anno nuovo? Per il 2010 ci aspettiamo le riforme, che è poi quello che chiede la gente".

Ribadisce quella che è da sempre la linea del Carroccio nelle trattative politiche: "Siamo disposti a parlare con chiunque, a trovare accordi, ma ad una condizione: che le cose si facciano. Non vogliamo chi perde tempo o lo fa perdere apposta".

 

Torna sul discorso del Capo dello Stato, il ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli: "Chi ha qualcosa da dire contro le riforme parli adesso o mai più, perchè l'appello di Napolitano richiede risposte sincere". Il presidente, dice Calderoli "ha chiesto serenità alle forze politiche e forse avrebbe dovuto aggiungere anche sincerità". Il ministro ha seguito l'intervento di Napolitano, accanto ad un Umberto Bossi, durante una breve vacanza a Ponte di Legno. "Se la Lega vedrà qualcuno che bara - avverte - che finge di starci per poi mettere i bastoni tra le ruote, non farà sconti e di fronte al sabotaggio chiamerà in piazza i cittadini che sono stanchi di chiacchiere". Per Calderoli "per il Paese le riforme sono fondamentali, non rinviabili", perciò annuncia "non abbiamo nessuna reticenza a dire che ai sabotatori porteremo attacchi pesantissimi, esattamente come quei popolani che di fronte all'oppressione subdola e mascherata in varie epoche della storia hanno messo mano al forcone e al letame".

1 gennaio 2010

 

 

 

 

Dalla Lega nessuna critica al Quirinale, ma l'invito a fare presto

di Stefano Folli

commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci

1 gennaio 2010

"Dai nostri archivi"

Napolitano, priorità i giovani e la crescita del Sud. Riforme "con misura e realismo"

Apprezzamenti bipartisan al discorso del Capo dello Stato

Bossi: "Adesso vogliamo fatti, basta chiacchiere sulle riforme"

il Punto / Tremonti lancia la sfida riformista, il Pd deve raccoglierla

Riforme e dialogo nel discorso di fine anno di Napolitano

 

Non c'è alcuna polemica verso il capo dello Stato nelle parole della Lega. Al contrario, Bossi e Calderoli osservano rispettosi l'appello di Napolitano alle riforme. Semmai non vogliono perdere la loro caratteristica politica: essere il partito che più di tutti spinge per il cambiamento e si oppone alle lungaggini o, per usare l'espressione del leader leghista, alle "chiacchiere" inconcludenti.

Il timore è che dietro il Quirinale finiscano per allinearsi coloro che usano il "buonismo" come alibi per conservare l'esistente. Ma ripetiamo, non c'è alcuna critica al presidente della Repubblica. In più occasioni Calderoli e Bossi hanno manifestato a Napolitano il loro ossequio istituzionale (a differenza di Di Pietro) e il capo dello Stato ha ricambiato mostrando di considerare il federalismo, se rettamente inteso, un passaggio cruciale del rinnovamento dello Stato.

In fondo il Quirinale si sforza di allargare il fronte delle riforme "condivise" ed è quello che ha cercato di fare anche la Lega proprio sul federalismo. Qual è allora il punto critico? Probabilmente è l'accenno insistito al "paese unito": tema a cui la Lega è particolarmente sensibile. Bossi non ha mai accettato di porre il valore dell'unità al di sopra di tutto, come fa Napolitano e prima di lui faceva Ciampi. Per la Lega viene prima il federalismo. Tuttavia il nodo essenziale richiamato dal capo dello Stato riguarda il fatto che le riforme si fanno con maggioranze ampie, altrimenti diventano motivo di lacerazione. E questo richiede pazienza e capacità di tessere un lungo filo. Anche la Lega se ne rende conto, come peraltro sanno tutti gli esponenti politici che oggi hanno elogiato il messaggio di Capodanno. Fra pochi giorni la partita politico-istituzionale riprenderà e allora vedremo quanto valgono i buoni propositi che ancora oggi sono stati riaffermati.

1 gennaio 2010

 

 

 

 

 

 

FAMIGLIA CRISTIANA

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.italysoft.com/news/famiglia-cristiana.html

http://www.sanpaolo.org/fc/default.htm

2010-01-02

 

 

PANORAMA

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.panorama.it/

2010-01-02

 

 

L'ESPRESSO

per l'articolo completo vai al sito internet

2010-01-02

 

 

LA GAZZETTA del MEZZOGIORNO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_homepage_03.php?IDCategoria=1

2010-01-02

 

IL GIORNALE

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.ilgiornale.it/

2010-01-02

 

 

 

 

L'OSSERVATORE ROMANO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.vatican.va/news_services/or/home_ita.html

2010-01-02

 

 

IL MATTINO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.ilmattino.it/

2010-01-02

 

 

 

La GAZZETTA dello SPORT

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.gazzetta.it/

2010-01-02

 

 

 

CORRIERE dello SPORT

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.corrieredellosport.it/

2010-01-02

 

 

 

LA STAMPA

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.lastampa.it/redazione/default.asp

2010-01-02

 

 

 

SORRISI e CANZONI

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.sorrisi.com/sorrisi/home/index.jsp

2010-01-02

 

WIKIPEDIA

per l'articolo completo vai al sito Internet

http://www.wikipedia.it

 

GENTE VIAGGI

http://www.genteviaggi.it/

AUTO OGGI

http://www.inauto.com/speciali/autooggi/index.html

QUATTRO RUOTE

http://www.quattroruote.it/

INTERNAZIONALE

http://www.internazionale.it/home/

2010-01-01

PUNTO INFORMATICO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.italysoft.com/news/il-punto-informatico.html

2010-01-02

 

IL SECOLO XIX

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/

LIBERO

http://www.libero-news.it/

IL MONDO

http://www.ilmondo.rcs.it/

MILANO FINANZA

http://www.milanofinanza.it/

MOMENTO SERA

http://www.momentosera.it/home.php

ITALIA OGGI

http://www.italiaoggi.it/

2010-01-01

EUROPA QUOTIDIANO

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.europaquotidiano.it/site/engine.asp

2010-01-02

 

LA NAZIONE

http://www.momentosera.it/home.php

IL FOGLIO

http://www.ilfoglio.it/

 

IL MANIFESTO

http://www.ilmanifesto.it/

 

WALL STREET ITALIA

per l'articolo completo vai al sito internet

http://www.wallstreetitalia.com/

2010-01-01

 

ARCHEOLOGIA VIVA

http://www.archeologiaviva.it/

2010-01-02

AUDIO REVIEW

http://www.audioreview.it/

IL FISCO

http://www.ilfisco.it/

STAR BENE

http://www.starbene.it/

ABITARE

http://abitare.it/

BRAVA CASA

http://atcasa.corriere.it/

DONNA MODERNA

http://www.donnamoderna.com/home/index.jsp

SECONDA MANO

http://www.secondamano.it/

PC WORLD

http://www.pcworld.it/

2010-01-01

FINANCIAL TIMES

http://www.ft.com/home/europe/

2010-01-02

EL PAIS

http://www.elpais.com/global/

 

LE MONDE

http://www.lemonde.fr/

THE NEW YORK TIMES

http://www.nytimes.com/

THE WALL STREET JOURNAL

http://europe.wsj.com/home-page

MAIL & GUARDIAN

http://www.mg.co.za/

 

 

Vai alla HOME PAGE

Edito in Proprio e Responsabile STUDIO TECNICO DALESSANDRO GIACOMO

Responsabile Per. Ind. Giacomo Dalessandro

http://www.cristo-re.eu